fare mercato in Russia

Con internazionalizzazione s’intendono tutte quelle azioni atte ad operare in un’area di mercato diversa da quella casalinga.  La maggior parte delle PMI italiane intende l’internazionalizzazione come vendita delle proprie produzioni all’estero. Altre invece s’internazionalizzano dislocando la propria produzione, una propria filiale o un proprio ufficio all’estero, altre ancora investendo in vari modi nelle opportunità che una Paese estero propone.

Nella maggior parte dei casi il nostro target di aziende intende fare mercato in Russia, quindi intende vendere i loro prodotti nel mercato russo, spesso però hanno come solo riferimento il loro mercato interno o al massimo il mercato dell’area europea dove già operano in qualche maniera.

Un riferimento totalmente errato col quale raffrontare il mercato russo che non ha le stesse caratteristiche degli altri soliti mercati.

Il primo dato da eliminare nell’approccio con questo enorme mercato è che si possano trovare riferimenti tipici commerciali come in Italia, ovvero che si possa fare riferimento ai soliti agenti di commercio per proporre le proprie merci: in Russia e in tutto il mercato d’influenza russa non esiste la figura dell’agente di commercio così come intesa in Italia.  Non esiste insomma nessuno che lavori solo con compensi provvigionali e investa quindi al posto dell’imprenditore.

Sarebbe inoltre impossibile coprire la Russia e magari le altre importanti aree limitrofe con reti di agenti commerciali/rappresentanti, data la vastità del territorio e la grandezza delle varie città sarebbero necessari un numero esagerato di questi intermediari, che  a loro volta dovrebbero sostenere costi molto elevati per coprire aree abbastanza ristrette al fine di promuovere e presentare un prodotto.

Così com’è praticamente impossibile crearsi una propria rete di vendita, ancorché direttamente dipendente e stipendiata, dati gli elevatissimi costi per le molteplici unità da assumere ma anche e soprattutto per le spese di gestione per gli spostamenti per tali venditori.

Quindi non avendo questi tradizionali riferimenti come possono le aziende inserire i loro prodotti nel mercato dell’Area Russa? E soprattutto con quali investimenti?

A seconda della tipologia di prodotto e del target di mercato i riferimenti possono essere: distributori/importatori, grossisti, GDO e DO, catene di dettaglio e vari altri come ad esempio interior designer, progettisti, architetti, contractor, concessionari, dealer, costruttori, industrie, rivenditori, showroom, operatori turistici, organizzazioni di vendita diretta,  ecc..

Detto ciò serve anche sapere in che modo promuovere e presentare l’azienda e il prodotto ai riferimenti citati, quindi come si raggiunge il nostro target di riferimento.

Ci sono tre modo per proporsi nel mercato:

  1. Una vasta campagna pubblicitaria sui media
  2. Partecipare alle fiere
  3. Farsi assistere da chi offre servizi d’introduzione.

Per la prima ipotesi, la campagna pubblicitaria sui media, sono necessari investimenti elevatissimi dei quali la maggior parte delle PMI non dispongono.

La seconda ipotesi è abbastanza diffusa fra gli imprenditori che sono normalmente abituati a partecipare alle manifestazioni fieristiche internazionali e per la qual cosa s’impegnano con rilevanti sforzi economici che non sono ripagati dagli ordinativi riportati a casa. Vero è che la fiera è anche una vetrina importante per l’immagine istituzionale dell’impresa e che molti ormai partecipano quasi esclusivamente per questo.

Anche per la Russia tutto questo può avere un senso, anzi, risultati immediati ce ne sono molto più frequentemente che in altre aree internazionali, fare una fiera in Russia e riportare a casa  ordinativi anche consistenti è abbastanza normale, ma non diviene un’azione di successo se non si ha sul posto chi potrà gestire questi ordinativi. 

Le ragioni sono le più varie: problemi linguistici e di comprensione, gestione del trasporto e dei passaggi doganali, certificazioni, gestione dei pagamenti, garanzie per le forniture, gestione delle tempistiche per le consegne, ripensamenti per sopraggiunta diffidenza, contrattualistica generalmente non conforme ai regolamenti russi, trasferimenti di valuta, pagamenti in Rubli quando richiesto, e altro ancora.

Ecco che se fare una fiera in Russia è certamente utile e consigliabile, non lo è più se prima non si ha un riferimento in Russia che sia in grado di gestire i clienti di questo mercato. 

Oggi più che mai è necessario prima trovare una collaborazione e poi organizzarsi per la fiera.

Visto quanto sopra la terza ipotesi quindi sembra l’azione con maggiore probabilità di successo e con minore impegno economico da parte delle PMI italiane, avvero: farsi assistere da chi offre servizi di supporto e d’introduzione nel mercato dell’area russa.

C’è anche il “fai da te” dell’imprenditore più audace: andare personalmente  in loco e reperire una collaborazione di qualche tipo.  Oppure affidarsi a Russi che ormai abitano in Italia e che si propongono di aiutare le aziende nel fare mercato in Russia ma intendono farlo dall’Italia, magari con sopralluoghi sporadici nel territorio e con conoscenze solo linguistiche ma nessuna conoscenza effettiva e diretta del mercato. 

Se nel caso di cui sopra si riesce a superare la barriera linguistica, una delle varie difficoltà, tutte le altre problematiche rimangono, senza considerare gli alti costi di sopralluoghi più o meno frequenti dall’Italia e con ormai appurati scarsi o inesistenti risultati.

Altri imprenditori si affidano a più o meno  improvvisati consulenti esterni che per uno o due giorni la settimana vanno in azienda per ricercare e contattare, in inglese, potenziali compratori russi, così come fanno per gli altri mercati internazionali ma viste le difficoltà di comprensione poc’anzi espresse si trovano di fronte un muro di gomma e a un nulla di fatto, con costi per l’impresa di alcune decine di migliaia di euro.

 

Allora quale deve essere il profilo della collaborazione e supporto presente nel mercato russo? Quali caratteristiche deve avere e cosa deve saper fare? E soprattutto con quali impegni economici da parte delle PMI?

www.mercatorusso.org      www.consultpartners.org   

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