Le nuove sanzioni americane rafforzerà la posizione del presidente russo, Vladimir Putin, lo scrive il giornalista di Der Spiegel Benjamin Bidder.

Il fatto stesso che “le sanzioni non sono state accordate con i tradizionali alleati USA e non hanno tenuto conto dei loro interessi” è allarmante. “Infatti il progetto legge di 70 pagine è a tutti gli effetti una guerra economica con la Russia” sottolinea il giornalista. “Il progetto si propone di punire quelle compagnie che hanno relazioni commerciali o hanno un ruolo nella costruzione e nell’utilizzo dei gasdotti russi”. Questo non danneggia soltanto gli export delle compagnie russe nel settore energetico in Europa, ma toccherà anche numerose compagnie europee.

Le sanzioni americane “vogliono mettere la Russia in ginocchio da un punto di vista economico” scrive Bidder, “ma la gente a Washington che ha approvato il progetto non comprende il meccanismo della politica russa”. “Se ai russi sembra che la pressione estera sul loro paese aumenta, essi si stringono intorno al loro presidente”.

Nei primi 10 anni di Putin alla presidenza in Russia, il PIL è aumentato di otto volte, e nelle città per la prima volta ha iniziato a formarsi la classe media” ha detto Bidder.

(ndr. non sembra proprio che le sanzioni abbiano un effetto debilitante per i Russi e ormai molte aree economiche europee e in particolare gli italiani sono stanchi delle imposizioni di oltre oceano, alleati si ma ebeti no! Visto anche che non è certo della Russia la responsabilità di quello che sta accadendo ma è un chiaro disegno di egemonia economica delle lobbies USA a cui lo stesso TRUMP si è dovuto piegare)

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