“Difficilmente in futuro l’atteggiamento dell’Occidente nei confronti della Russia cambierà in modo cardinale”, ha detto, aggiungendo: “Se ci arrendiamo completamente e sputiamo sui nostri interessi nazionali fondamentali ci saranno dei cambiamenti? Forse ci saranno dei segnali esterni, ma niente cambierà in modo cardinale”.
Il presidente ha fatto l’esempio dell’opposizione degli Stati Uniti rispetto alla Cina che “non ha niente a che fare con la Crimea e Donbass”. “Sono le stesse sanzioni”, ha detto Putin commentando la politica dei dazi operata dagli USA rispetto alla Cina.
“Non esiste un’economica o puramente di mercato o puramente amministrativa. Mentre l’economia mista esiste in tutto il mondo. Non appena iniziano dei malfunzionamenti nell’economia, dei problemi, ecco che cresce il ruolo dello stato. Non appena le riserve crescono, non appena la situazione si calma, subito lo stato esce dall’economia”, ha detto Putin.
“Abbiamo il programma cosiddetto di compensazione delle importazioni da 667 miliardi di rubli ( 9 miliardi di euro). Ci ha fatto sviluppare anche quelle sfere dove prima non avevamo competenze”, ha detto Putin.
“Per raggiungere il massimo risultato per la nostra gente, per i nostri cittadini, per lo sviluppo dell’economia, abbiamo organizzato i lavori nell’ambito dei cosiddetti progetti nazionali. Lo scopo finale di questi eventi è di mettere l’economia su nuovi binari, renderla un’economia ad alta tecnologia, aumentare la produttività del lavoro e in questo modo alzare la qualità della vita dei nostri cittadini, garantire la sicurezza del nostro paese in una perspettiva storica duratura”, ha detto Putin.