Putin: noi e l’Africa partner alla pari…noi vogliamo fare 50 e 50.
Nell’ambito del vertice Russia-Africa svoltosi qualche giorno fa a Sochi, Putin ha spiegato ai capi di stato africani (tutti e cinquantatre presenti) quello che è il suo progetto economico per l’Africa. Questo progetto è stato ieri riassunto brevemente da Oleg Ozerov, capo del dipartimento africano del Ministero degli Esteri russo: “Gli occidentali traggono profitti di 42 mld. di $ l’ anno in Africa, e ne lasciano solo 9, noi vogliamo fare 50-50.” In buona sostanza è l’offerta che faceva Enrico Mattei agli africani e per la quale è stato fatto fuori.
Ora, noi possiamo continuare a credere di fare del bene perchè “aiutiamo” l’Africa con le Ong, ovvero quelle che troppo spesso sono bande di bucanieri che traggono lauti stipendi dai fondi della cooperazione internazionale degli stati lasciando agli africani le briciole (qualche pozzo d’acqua, qualche ambulatorio e poco altro).
E dall’altro lato alimentano una tratta di salariati ipersfruttati da impiegare in Europa: il tutto ammantato di finto umanitarismo. Io rimango della mia, l’Africa non ha bisogno di carità pelosa e interessata. Semplicemente gli vanno pagate equamente le proprie materie prime e bisogna smetterla di derubarli. Il resto si risolve da sé . ( Estratto da L’Antidiplomatico di G. Masala)
Africa-Russia: verso delle partnership alla pari
La Russia però, pur promettendo investimenti importanti, non si posiziona come un paese salvatore, ma come un partner commerciale alla pari. Per il viceministro russo dell’energia Pavel Sorokin, anche Mosca ha bisogno dell’Africa: “Fondamentalmente si tratta di equa cooperazione fra le due parti. Ci dà la possibilità di trovare nuove tecnologie e di condividerle.
I risultati delle nostre imprese mostrano che noi condividiamo la nostra tecnologia, che siamo pronti a condividere la cultura, ad accogliere la cultura dei nostri partner e a crescere insieme. Perché siamo entrambi sulla strada della crescita e questo significa che dobbiamo cooperare a vantaggio di ciascuna di queste parti”. (Estrato da Euronews)