L’e-commerce russo è uno dei mercati in più rapida crescita al mondo.
Il suo volume nel 2020 è cresciuto del 34%
Durante il periodo del lockdown, le persone si sono abituate a fare shopping online: oggi il 77% dei russi effettua ordini via Internet almeno una volta al mese e il 23% più di una volta alla settimana.
È del tutto naturale che nei prossimi anni continui il trend di crescita del mercato dell’e-commerce.
La pandemia ha trasformato lo stesso panorama dell’e-commerce.
Secondo i dati analitici dello studio “e-comm 2020”, sono aumentati il numero di servizi video (+ 49% rispetto al 2019), così come le aziende specializzate nella consegna di cibo e generi alimentari (+ 79%), quelle di istruzione e formazione online (+ 32 %) e la prestazione di servizi medici (+ 27,3%).
Perché il business va online?
Uno dei principali vantaggi dell’e-commerce per le aziende è la possibilità di risparmiare su voci di bilancio che non possono essere evitate nella vita reale offline: affitto di spazi commerciali, acquisto di attrezzature, pagamento di bollette e assunzione di numeroso personale.
Attraverso Internet, qualsiasi azienda, indipendentemente dalle restrizioni geografiche, può impegnarsi sia nella vendita al dettaglio che all’ingrosso. E l’interazione diretta con i clienti consente di ridurre in modo redditizio il costo finale di un prodotto o servizio.
Sistemi e servizi automatizzati semplificano notevolmente il processo di acquisto per i clienti e aiutano gli imprenditori a tenere traccia del comportamento dei consumatori, a rispondere rapidamente ai suoi cambiamenti e a migliorare la qualità del servizio in modo tempestivo.
Un altro interessante aspetto positivo per le imprese è la minimizzazione dei rischi: dai pagamenti alla vendita dei prodotti. Oggi non è più necessario lavorare con i contanti come una volta, e il sistema di pagamento elettronico in Russia è già abbastanza consolidato.
Quali sono i divieti e i limiti?
Il commercio su Internet consente alle aziende di entrare in nuovi mercati e lavorare direttamente con i clienti. Le reti globali di intermediari stanno gradualmente diventando un ricordo del passato: così vanno le cose in tutto il mondo, ma in alcuni luoghi della Russia non si può fare a meno dei servizi di terzi.
La ragione di ciò è la peculiarità della legislazione locale che limita la vendita a distanza di alcuni beni.
Nella primavera del 2020, la domanda di prodotti come vino e vodka è aumentata notevolmente: il 90% dei partecipanti al monitoraggio della ong “Trezvaja Rossija” [“Russia sobria”, ndr] ha fatto scorta di alcolici alla vigilia dell’introduzione della quarantena.
Il fatto è che nella Federazione Russa la vendita di alcolici a distanza è vietata.
A proposito, le imprese chiedono da tempo allo Stato di legalizzare il commercio online, ma la legge non è stata ancora rivista.
I consumatori, senza uscire di casa, possono solo prenotare i prodotti, ma il pagamento e la consegna vengono effettuati direttamente in negozio.
Qui vengono in soccorso gli intermediari, ad esempio i tassisti che acquistano bevande alcoliche e le portano all’indirizzo indicato dal cliente.
La crisi globale del 2020 ha costretto le aziende ad adattarsi alla nuova realtà e a cercare canali di vendita efficaci.
Di conseguenza, il mercato dell’e-commerce ha mostrato una crescita senza precedenti nel breve periodo.
Oggi in Russia si sono create tutte le condizioni per promuovere un marchio online.
Ma la strada non è spianata per tutti. Pertanto, prima di pensare di effettuare vendite a distanza nella Federazione Russa, è necessario studiare attentamente le specificità della legislazione locale. (Estratto da Russia Beyond )