Nei mesi più difficili della pandemia, nessuna impresa italiana ha lasciato la Russia
Intervista all’Ambasciatore d’Italia in Russia Pasquale Terracciano
(Banca intesa/Russia 24)
Già ora bisogna prepararsi alla ripresa nel periodo post-pandemia che “offrirà un’opportunità straordinaria.
“I rapporti tra l’Italia e la Russia “sono ottimi” e ci sono molte possibilità di approfondire il dialogo bilaterale, dando la priorità a “temi strategici quali l’ecologia e la sostenibilità dello sviluppo”.
Per l’Ambasciatore d’Italia, Pasquale Terracciano, che ha rilasciato un’intervista al mensile Russia24, già ora bisogna prepararsi alla ripresa nel periodo post-pandemia che “offrirà un’opportunità straordinaria per innescare un cambiamento radicale verso una crescita sostenibile”
“ I rapporti italo-russi sono ottimi, in particolare nell’ambito della cooperazione economica, culturale e scientifica.
I due sistemi economici sono complementari e le imprese russe apprezzano da sempre il know-how italiano.
Il sistema imprenditoriale italiano si caratterizza per una speciale flessibilità, che lo rende capace di cogliere le opportunità che si apriranno in futuro, adattandosi alle esigenze ed agli obiettivi economici che la Russia si prefiggerà per i prossimi anni.
“Il 2020 è stato un anno molto difficile. Vorrei ricordare che, anche nei mesi più difficili della pandemia, nessuna impresa italiana ha lasciato la Russia.
Resto convinto che questo è stato possibile grazie alla capacità di adattamento e di resilienza che caratterizza le imprese italiane e ciò mi spinge ad essere ottimista e a ritenere che i rapporti economici tra i nostri due Paesi resteranno di alto livello anche nei prossimi anni.”
“Le aziende italiane sono pronte a creare joint-ventures e a trasferire tecnologie innovative alle imprese russe. Per definire questa politica usiamo lo slogan “Made with Italy”.
Non vogliamo semplicemente esportare “Made in Italy”, ma siamo pronti ad avviare produzioni nuove delle aziende italiane insieme alle aziende russe qui in Russia, per partecipare al processo di re-industrializzazione e di diversificazione dell’economia russa.
“Non c’è dubbio che gli imprenditori italiani che lavorano nelle regioni favoriscano il rafforzamento dei canali di dialogo con la Federazione russa, essendo portatori dei valori e della cultura imprenditoriale italiana.”