· Mosca prima città in Europa per innovazioni nella lotta al Covid.
· Al terzo posto a livello mondiale.
· Mai interrotte le cure di routine e di emergenza.
· Tamponi gratuiti, punti vaccinazione e telemedicina
· No a misure rigide durante la pandemia.
· 50 soluzioni avanzate
Nel mondo la capitale russa occupa la terza posizione di questa speciale classifica, preceduta solo da New York e San Francisco.
Mosca è riconosciuta come la prima città europea nella classifica delle innovazioni che contribuiscono a contrastare la diffusione del coronavirus, superando Londra e Barcellona.
La capitale russa è al terzo posto a livello mondiale, dopo San Francisco e New York. Boston e Londra completano la top-5. La classifica è stata compilata dall’agenzia di ricerca internazionale StartupBlink.
Circa 50 soluzioni avanzate utilizzate per combattere la diffusione del Covid hanno aiutato Mosca a raggiungere le posizioni alte della classifica, come algoritmi per la visione artificiale basati sull’intelligenza artificiale.
Un’altra soluzione innovativa è una piattaforma cloud che collega pazienti, medici, organizzazioni mediche, compagnie assicurative, industrie farmaceutiche e siti web.
Hanno contribuito a raggiungere questi risultati le tecnologie che aiutano ad adattare la vita dei cittadini durante una pandemia.
Si tratta di progetti nel campo del turismo intelligente, dell’e-commerce e della logistica, nonché del telelavoro e della formazione online.
Gli esperti dell’agenzia StartupBlink hanno valutato le misure adottate a Mosca in termini di indicatori epidemiologici e impatto sull’economia.
Esperienza di Mosca contro il Covid.
Nella lotta al coronavirus, Mosca non ha fatto ricorso a misure estremamente rigide.
Si è puntato tutto sulla prevenzione: è aumentata l’offerta di tamponi gratuiti rapidi e punti di vaccinazione, sono stati brevettati programmi ed app per la didattica ed è stata sviluppata la telemedicina.
Durante la pandemia, il sistema sanitario di Mosca ha accumulato un margine di sicurezza sufficientemente ampio, che ha consentito di non interrompere le cure di routine e di emergenza anche durante i picchi di contagio.