DECINE DI MILIONI DI ORDINATIVI RUSSI IN PORTAFOGLIO CANCELLATI PERCHE’ LE BANCHE ITALIANE BOICOTTANO ANCHE LE TRANSAZIONI FUORI DALLE SANZIONI.
LE BANCHE ITALIANE AL “SOLDO DI DRAGHI” STANNO COMMETTENDO “ILLECITI” PER BOICOTTARE LE TRANSAZIONI LEGITTIME TRA AZIENDE RUSSE E ITALIANE.
INTANTO LE IMPRESE RUSSE SI STANNO RIVOLGENDO AD ALTRI MERCATI PER SOSTITUIRE I FORNITORI ITALIANI
E IN ITALIA IL 30% DELLE AZIENDE CHIUDERÀ PRESTO. (BONOMI CONFINDUSTRIA)
STANNO GUIDANDO L’ITALIA AL DISASTRO ECONOMICO – E IL 16% DELLE AZIENDE ITALIANE HA GIÀ RIDOTTO O ADDIRITTURA INTERROTTO LE PRODUZIONI.
STIAMO IMPONENDO ALLA RUSSIA SANZIONI, CHE SI TRAMUTANO IN UN ENORME BOOMERANG.
GUERRA UCRAINA, TOSON (CONFINDUSTRIA): “DISASTRO PER IMPRESE ITALIANE”
DISASTRO PER LE AZIENDE ITALIANE IN UCRAINA E RUSSIA MA ANCHE PER LE IMPRESE IN ITALIA CHE HANNO LEGAMI COMMERCIALI CON I DUE PAESI.
(estratto da Scenarieconomici) – L’Italia sta per affrontare una vera e propria guerra dichiarata al proprio sistema economico che, se il governo non cambierà nettamente rotta, o non se ne andrà a casa lasciando spazio a qualcuno migliore, rischia di non lasciare che macerie, povertà e disoccupazione.
Oggi a Torino perfino il filogovernativo, di natura, presidente di Confindustria ha detto che “Produrre è diventato antieconomico”, con il 16% delle aziende italiane che ha già ridotto o addirittura interrotto le produzioni: “Se continuiamo così si aggiungerà un altro 30% nei prossimi mesi.
La situazione è tragica e si prepara un futuro di povertà.
(adnkronos ) La situazione è ancora molto tragica”.
A dirlo è Marco Toson, presidente di Confindustria Ucraina e console onorario nel Paese per le regioni Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, contattato dall’Adnkronos.
Confindustria Ucraina dalla scorsa settimana ha attivato un ufficio di emergenza per le imprese presenti nel Paese. “La situazione è di massima emergenza e di massimo disastro”, continua il presidente di Confindustria Ucraina.
Le conseguenze economiche del conflitto colpiranno non solo le aziende in Ucraina e Russia, ma anche le imprese italiane che hanno legami commerciali con i due Paesi. “Avremo dei problemi notevoli come Veneto o altre regioni. Bisognerà capire cosa comprometterà l’evoluzione dello scacchiere generale”, sottolinea il presidente di Confindustria Ucraina.
i compratori russi annullano gli ordinativi in itinere perché le banche italiane boicottano le transazioni fra imprese.
Le banche italiane bloccano (boicottando deliberatamente) i pagamenti provenienti dalla Russia ( per controlli che non finiscono mai) e trattengono/congelano decine di milioni di euro pagati in anticipo dalle imprese russe per le forniture italiane.
Anche se le aziende russe che comprano non sono interessate alle sanzioni, così come le banche con le quali inviano i loro bonifici non sono fra quelle sanzionate, e a loro volta i prodotti delle imprese italiane non rientrano fra quelli sanzionati, le banche non perfezionano di proposito le transazioni bloccando di fatto i denari arrivati dalla Russia e bloccano così le merci e le produzioni italiane.
Sula base di questo scenario le imprese russe che compravano prodotti non sanzionati dalle imprese italiane, e che pagavano sempre in anticipo tutto, hanno deciso di annullare gli ordinativi con notevoli danni sia per loro ma anche delle aziende italiane fornitrici.
Le banche italiane al soldo di draghi stanno commettendo “illeciti” per boicottare le transazioni legittime tra aziende russe e italiane.
Intanto le imprese russe si stanno rivolgendo ad altri mercati per sostituire i fornitori italiani.