Riserve d’oro e zero debito, perché la Russia si salverà dall’apocalisse economica (Estratto da Sputnik)
La pandemia di coronavirus ha fatto esplodere una bolla finanziaria e possiamo aspettarci un periodo di adattamento molto profondo e prolungato, ritiene l’esperto Max Keiser, noto commentatore economico.
Chi avrà le migliori possibilità di risollevarsi dall’onda d’urto della crisi?
Secondo Max Keiser, famoso per le sue teorie eterodosse e autore del ‘Keiser Report’, un programma televisivo di finanza della RT inglese, la crisi finanziaria che stiamo vedendo adesso sarebbe solo agli inizi e avrebbe radici ben più lontane nel tempo rispetto a quelle che si credono.
Risalirebbe addirittura ai tempi di Ronald Reagan e della Margaret Thatcher, quando “le politiche neoliberali non avrebbero fatto altro che arricchire i banchieri e distruggere i lavoratori dando ai primi il potere assoluto di prendere in prestito denaro e speculare senza vera supervisione o responsabilità”, ha detto l’analista economico ai microfoni dei media russi.
Ora però, sostiene Keiser, i governi saranno costretti ad adeguarsi a questa nuova realtà e avere debito basso e buone riserve.
“La Russia ha la mano migliore al tavolo da poker geopolitico in questo momento. Il Cremlino, per 20 anni, ha fatto il contrario di tutti gli altri riducendo il debito nazionale a quasi zero e acquistando migliaia di tonnellate di oro e contemporaneamente aumentando gli standard di vita”, ha detto.
Negli ultimi anni Mosca ha aumentato le sue riserve in oro e in valuta estera per proteggere la sua economia da qualsiasi tumulto.
“L’Arabia Saudita, al contrario, è in gravi difficoltà fiscali e avrà problemi seri.
Gli Stati Uniti ripeteranno l’esperienza della Grande Depressione, ma l’America ha un talento per innovare e uscire dai problemi”, però che le misure per impedire che il coronavirus si diffonda ulteriormente, potrebbero legare le mani alle possibilità di intervento anticrisi in America.
In Russia più oro che dollari nelle riserve della banca centrale ( Estratto da Il Sole 24ore)
Dopo l’euro, anche le riserve auree hanno sorpassato in valore gli asset denominati nella valuta Usa: una svolta storica, frutto del rally del lingotto e del processo di de-dollarizzazione voluto dal Cremlino
C’è più oro che dollari nei forzieri della banca centrale russa: per la prima volta nella storia il valore delle riserve auree ha superato quello degli asset denominati nella valuta statunitense.
La svolta è avvenuta nella prima metà del 2020, ma è stata evidenziata solo in questi giorni, con l’ultimo aggiornamento dei dati da parte di Bank Rossii.
Per la prima volta l’oro supera i dollari nelle riserve russe. ( Estratto da Sputnik)
La quota dell’oro nelle riserve internazionali della Russia ha superato il valore di quella in dollari per la prima volta nella storia.
La spinta all’aumento del valore delle riserve auree sul dollaro è stata dovuta sia al processo pluriennale di de-dollarizzazione, per ridurre l’esposizione alle attività statunitensi, sia all’aumento dei prezzi.
La progressiva riduzione delle riserve in dollari detenute dalla Banca centrale russa, che fino al marzo 2018 costituivano dal 43% al 48% del totale, è dovuta al processo di de-dollarizzazione, la principale strategia usata da Mosca per ridurre la propria esposizione alle sanzioni statunitensi.
L’oro adesso è la seconda componente delle riserve russe dopo l’euro, che costituisce circa un terzo del totale, mentre lo yuan rappresenta il 12% delle scorte. consultpartners.org