Putin: ‘Su prezzi dell’energia errori dell’Ue’
“La Russia non ha mai rifiutato di aumentare le forniture di gas all’Europa, se richiesto”.
Il nuovo Green Deal è una tassa indiretta, è inaccettabile”. Afferma il primo ministro ungherese Orban.
Il presidente russo punta il dito contro l’Europa per l’attuale crisi energetica che sta affrontando il continente. Per Vladimir Putin, infatti, “è una somma di diversi fattori, comprese azioni affrettate, ad aver portato a uno squilibrio dei mercati energetici europei”.
“La Russia – ha sottolineato – è un fornitore di gas affidabile per l’Asia e l’Europa e rispetta gli impegni in pieno”. “Gazprom – ha aggiunto – non ha mai rifiutato di aumentare le forniture di gas all’Europa, se richiesto”. Semmai sarebbe “la politica dei contratti di breve termine” ad essersi rivelata “errata”.
“La Ue deve cambiare la sua politica perché l’aumento dei prezzi” dell’energia “è almeno in parte colpa della Commissione europea. Il nuovo regolamento del Green Deal è una tassa indiretta per i proprietari di case e auto, è inaccettabile”.
Lo ha detto il primo ministro ungherese, Viktor Orban, al summit Ue-Balcani occidentali. “Dobbiamo cambiare o tutti ne soffriranno”, ha sottolineato Orban, aggiungendo che l’Ungheria è protetta grazie a “un sistema di price cap”. ( Estratto da ANSA it)
In tutto il mondo il prezzo del gas naturale, che nelle ultime settimane era molto aumentato a causa della crisi del reperimento di energia in Europa, è sceso mercoledì pomeriggio dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato che aumenterà le forniture di gas ai paesi europei. (Riporta il Post it)
L’intervento del presidente russo Vladimir Putin sulla crisi energetica europea ha avuto un primo e importante effetto: l‘aumento vertiginoso dei prezzi del gas si è interrotto…(scrive QuiFinanza)
Ne possiamo dedurre che se l’Europa chiedesse alla Russia di aumentare le forniture la problematica sarebbe risolta, in tutto o in parte?
Forse la politica della EU nei confronti della Russia è totalmente sbagliata e la “russofobia” alimentata proprio dall’Europa non paga?