Un’analisi FinExpertiza mostra che su 27 paesi che hanno aumentato significativamente gli scambi commerciali con la Russia nel 2018 17 hanno sostenuto le sanzioni contro Mosca.
Si tratta, soprattutto, di Polonia, Moldavia e Svizzera che nel 2018 hanno aumentato il volume del commercio con la Russia. Nel dettaglio, il fatturato commerciale della Polonia è aumentato del 37,5%, quello della Moldavia del 31% e quello della Svizzera del 30,1%.
È stato possibile raggiungere tali indicatori principalmente grazie alla crescita delle esportazioni russe.
“Questa è la classica situazione in cui gli imprenditori usano una retorica aggressiva e poi si stringono la mano sotto il tavolo”, osserva Elena Trubnikova di FinExpertiza.
Anche gli Stati Uniti, promotori delle sanzioni, lo scorso anno hanno ripristinato il commercio con la Russia del 92,6%. Nel 2018, il volume degli scambi tra i due paesi è aumentato del 10,3%.
Gli altri paesi che hanno aumentato gli scambi commerciali con la Russia sono Germania e Belgio. Mentre non sono riusciti a recuperare il calo del fatturato commerciale la Lettonia, l’Ucraina e l’Italia.
Tra i paesi che non hanno appoggiato le sanzioni, hanno aumentato gli scambi commerciali con la Russia Cina, Armenia, Tagikistan, Uzbekistan e India.
E la Germania non è da meno: oltre il 70% dei cittadini tedeschi è favorevole alla costruzione del gasdotto Nord Stream 2, che fornirà gas russo all’Unione Europea attraverso il Mar Baltico.
Berlino spiega perchè sostiene il gasdotto Nord Stream-2, lo ha reso noto il produttore tedesco di petrolio e gas Wintershall.
Nord Stream 2 è un’impresa comune del gigante russo del gas Gazprom e di cinque imprese europee. L’obiettivo è quello di fornire ogni anno 55 miliardi di metri cubi di gas naturale russo all’Unione europea attraverso il Mar Baltico e la Germania, e si prevede che la sua entrata in funzione entro la fine del 2019. ( Estratti da Sputnik)