Coronavirus. Gli aiuti della Russia all’Italia: strane reazioni dei soliti…….idioti.
Stranamente, questo gesto di buona volontà, assolutamente gratuito, ha scatenato il malumore di qualche giornale.
Sarà la gente del posto, il popolo italiano a valutare l’operato dei medici russi.
Malgrado l’apprezzamento per l’operazione “Dalla Russia con amore” del Premier Conte, malgrado gli apprezzamenti del Ministro degli Esteri Luigi Di Maio e di altri esponenti politici son apparsi sui diversi siti i tutoli come “Aiuti da Russia e Cina? Occhio a cosa c’è dietro”. “Putin bara sul coronavirus per cambiare la Costituzione (e mostrare i muscoli alla Cina)” etc.etc. Su quest’ultimo punto Putin ha risposto “di persona”. Al suo discorso alla nazione ha detto che il referendum costituzionale sarà spostato a causa del coronavirus.
Sono stati veloci, anzi velocissimi, i russi. Dopo la telefonata di Vladimir Putin a Giuseppe Conte sono passate meno di 48 ore, e i primi aeri cargo sono arrivati in Italia. Senza lunghe discussioni in Russia, hanno già iniziato il loro lavoro difficile nel focolaio italiano del coronavirus, la Lombardia, che conta più morti che in Cina, e nel suo punto focale, Bergamo.
Con 600 ventilatori polmonari (che mancano in Italia e soprattutto a Bergamo), con i camion con sistemi di disinfestazione (sembra non esistano in Italia), mille tute protettive (esistono, ma sono sempre utili), 100000 tamponi, e soprattutto con 8 equipe di medici superspecializzati (esistono anche in Italia ottimi medici e virologi, ma mancano in questo momento critico in Lombardia) sembra un aiuto notevole, valido.
Eppure, stranamente, questo gesto di buona volontà, assolutamente gratuito, ha scatenato il malumore di qualche giornale.
“Se le ricostruzioni giornalistiche sono precise e veritiere -scrive in una nota la presidente di Più Europa, Simona Viola – vorrebbe dire che il Presidente Conte ha accettato l’aiuto, offerto dal Presidente Putin, non di medici civili, ma di un contingente militare composto da esperti in guerra batteriologica, libero di muoversi in Italia con propri mezzi e attrezzature. Non ci troveremmo insomma di fronte a una forma di cooperazione in campo sanitario, ma a un atto di subordinazione politica dell’Italia nei confronti della Russia”.
Proviamo a rispondere alle accuse. Sono arrivati con aerei militari?
Si, perché di portare questi camion l’aviazione civile, Alitalia o Aeroflot non sarebbero state in grado. Dipingere la croce rossa sugli aerei per accontentare qualche voce? Inutile perdita del tempo.
Si sa che nel corpo armato della Russia c’è un dipartimento specializzato nella protezione dalle armi biologiche, dalle malattie infettive, dove ci sono medici specializzati. Non corpi speciali d’assalto, ma medici (come ad esempio alcuni atleti italiani che sono militari).
Sarebbero potuti venire non in aereo, ma con le macchine, marciando attraverso tutta l’Europa? Altra perdita del tempo, e anche più che probabile che qualche paese NATO avrebbe impedito loro di entrare sul proprio suolo. Poi, volendo, i russi avrebbero potuto prestare tutti questi camion, incluso un moderno laboratorio, uno dei 15 di cui dispongono in totale le Forze di Difesa russe, ma chi li poteva portare? Solo i grandi aerei russi, di cui l’Italia non dispone.
Altro dubbio che sorge a qualche scettico italiano: perché i russi mandano i loro migliori medici mentre la pandemia si sparge in tutto il mondo e non si sa se risparmierà la Russia? Prima di tutto, la situazione adesso è sotto controllo, con la costruzione di ospedali specializzati per “ospitare” i malati di coronavirus, con i medici (militari e no), con i laboratori, i tamponi a reazione veloce (in due ore) e quelli classici (che danno i risultati in qualche giorno), con tanti ventilatori polmonari ed altre attrezzature specializzate.
Se vogliamo trovare “l’interesse”, allora forse aiutando le persone i russi acquisirebbero l’esperienza per gestire da vicino la crisi epidemica? Ma gli specialisti russi hanno una vastissima esperienza pratica nella lotta contro la diffusione delle infezioni virali e nel superamento di complesse situazioni epidemiologiche, hanno partecipato direttamente all’eliminazione dei focolai di antrace e di Ebola. Quindi non hanno paura e non gli serve “la pratica” nell’affrontare il coronavirus.
Doppio scopo? O un aiuto gratuito? Su questo si sono già espressi sia Putin che l’ambasciatore russo. Ma basti pensare a Messina nel 1908, quando i marinai russi salvarono migliaia di cittadini senza chiedere in cambio denaro, né per sé, né per lo zar Nicola II.
Anche adesso che il “coronavirus è la cosa peggiore stia capitando all’Italia da quando la seconda guerra mondiale è finita”, perché non dare una mano, se l’Italia lo chiede? Come diceva Seneca, “E’ meglio non ricevere gratitudine piuttosto che non fare del bene”.
E comunque sarà la gente del posto, il popolo italiano a valutare l’operato dei medici russi. E sembra che la risposta sia già molto positiva e calorosa. ( Tratto da Sputnik)